Molti studi hanno provato ad investigare l’associazione tra condizioni climatiche e dolore, spesso con risultati conflittuali.
Tutti gli studi concordano nell’affermare che la maggior parte dei pazienti sia convinta che il tempo abbia un’influenza sui propri dolori [1].
Ad oggi, le evidenze scientifiche per oggettivare queste credenze rimangono inconclusive a causa dei limiti degli studi: popolazioni campionarie troppo piccole e follow up troppo brevi non riescono a seguire i pazienti con il susseguirsi delle stagioni e delle condizioni meteo.
Ad esempio, questa review sistematica [2] conclude dicendo che non esiste un’associazione tra dolore e temperatura, nè tra dolore ed umidità in pazienti con artrite reumatoide.
Un’altra review [1] riporta che vi sono alcune prove di associazione tra differenti condizioni climatiche e il dolore muscolo scheletrico.
Al contrario però vi sono diversi studi che non trovano nessuna associazione.
Un altro studio [3] ha investigato l’influenza del meteo sui pazienti con osteoartrosi mostrando come un’umidità maggiore sia associata a livelli di dolore più alti.
Questa associazione è addirittura maggiore quando il tempo è freddo.
Un altro ampio studio [4] che ha raccolto giornalmente dati di 2658 pazienti per più di 15 mesi ha trovato che livelli più alti di umidità, di intensità del vento e una pressione atmosferica più bassa sono associati a livelli di dolore più alti nelle condizioni di dolore muscolo scheletrico cronico.
Quindi una buona parte di pazienti ascrive le fluttuazioni dei propri sintomi ai cambiamenti delle condizioni climatiche.
La questione, quindi, rimane aperta: le condizioni meteo influenzano le nostre esperienze dolorose?
Le possibili spiegazioni potrebbero arrivare dalle risposte fisiologiche, ad esempio come cambiano i livelli di pressione sanguigna o la viscosità del sangue in base alla temperatura o dalle risposte psicologiche [5].
Dal momento che sappiamo che la salute mentale è influenzata dalle stagioni [6] e il dolore cronico è certamente influenzato dalle variabili psicologiche [7], allora anche le condizioni meteo potrebbero essere una variabile da considerare quando si ha a che fare con pazienti affetti da dolore cronico.
Qualora non ci fossero contributi fisiologici, basterebbero anche le sole credenze del paziente per influenzare il dolore.
Bibliografia:
7. Turk DC. The role of psychological factors in chronic pain. Acta Anaesthesiol Scand. 1999