I risultati di questo studio pubblicato su NATURE, la rivista scientifica più prestigiosa al mondo, ci danno informazioni molto utili riguardo quali siano i fattori prognostici più importanti per lo sviluppo, il mantenimento e l’espansione del dolore cronico.
Durante la visita iniziale, ai partecipanti (n. persone 493.211) veniva chiesto se avessero dolore, durante il mese precedente, che interferisse con le attività quotidiane.
I siti presi in esame erano:
- Testa
- Viso
- Collo/spalle,
- Stomaco/addome,
- Schiena,
- Anche,
- Ginocchia.
I partecipanti potevano anche rispondere di avere dolore in tutto il corpo o nessuna categoria (partecipanti pain-free).
Ad un sottogruppo di individui (n. persone 48.079) veniva chiesto di recarsi ad una visita di follow up dopo 9 anni per eseguire una RM.
A coloro che riportavano dolore veniva chiesto se era presente da più di 3 mesi (cut off per considerarlo cronico).
Dolore Multi Sito
Il 44% degli individui indagati riportava dolore cronico in più di una zona del corpo e questo accadeva più frequentemente tra SITI PROSSIMALI piuttosto che distali.
Poichè gli autori notavano anche una sovrapposizione tra DIAGNOSI MEDICA, ad esempio dolore pelvico o tunnel carpale, e la presenza di dolore in altre zone del corpo,
concludevano che il NUMERO DI SITI aventi dolore cronico fosse un importante fattore fenotipico caratterizzante differenti condizioni dolorose e riflettesse la severità e l’impatto del dolore sulla vita degli individui studiati.
Utilizzo del modello Bio-Psico-Sociale
Le 99 caratteristiche prese in esame venivano raggruppate in 3 domini divisi in 10 categorie.
- SALUTE FISICA:
Uso di sostanze, sonno, attività fisica, misure antropometriche (BMI).
- SOCIODEMOGRAFICO:
Socioeconomico, occupazionale, demografico.
- SALUTE MENTALE:
Umore, nevroticismo, eventi stressanti.
Usando il machine learning, gli autori sono stati in grado di costruire un punteggio di rischio per predire il rischio di sviluppare e il diffondersi, anche in zone diverse, del dolore cronico.
In particolare, le caratteristiche maggiormente correlate al modello di rischio sono risultate essere quelle legate all’umore (stanchezza, insonnia) e alla salute mentale.
Con le caratteristiche occupazionali e demografiche aventi il minor peso.
Il questionario ROPS con 6 domande indaga e individuare le persone a rischio di sviluppare DOLORE CRONICO.
Lo studio è frutto di un lavoro mastodontico, sia per quanto riguarda la raccolta che l’elaborazione dei dati.
Grazie all’uso del MACHINE LEARNING (sottoinsieme dell’intelligenza artificiale) è stato possibile costruire grafici e fare calcoli come quelli dell’esempio qui sotto.
SPUNTI INTERESSANTI
- Il ROPS è stato testato anche in altre due coorti di pazienti (NFBC = 5,525 e PREVENT-AD= 178), ottenendo una performance predittiva comparabile.
- Avere dolore cronico già al baseline è associato ad avere una maggior possibilità di sviluppare dolore cronico nello stesso sito o prossimalmente.
- Gli individui con un punteggio alto al ROPS hanno maggiori possibilità di ripotare dolore in siti distali a quello originario.
- La traiettoria spaziale del dolore e il suo diffondersi in altre zone del corpo dovrebbe essere presa in seria considerazione, non focalizzandosi solo sul fattore temporale (transizione da acuto a cronico).