Per diventare fisioterapista c’è bisogno di un percorso formativo intellettuale, ma in realtà in questo percorso di formativo c’è molto poco.
Il nostro è un mestiere (manuale?) che si può fare anche spegnendo il cervello e lavorando come se si fosse in catena di montaggio.
Anche senza conoscere la biomeccanica o le neuroscienze, sai che se muovi un po’ l’anca ad una persona con coxartrosi, il dolore probabilmente migliorerà. Se il dolore scenderà, probabilmente la persona comincerà a prendere fiducia e rassicurarsi. Abbassandosi la minaccia percepita, il paziente riprenderà le sue attività diventando un paziente contento e per te fisioterapista un cliente guadagnato. Abbiamo volutamente esagerato in questo esempio, ma siamo sicuri che la realtà non sia così distante.
Ripeti il procedimento n volte, rendendo felici i pazienti a prescindere da quello che fai, e potrai diventare un bravo fisioterapista con lo studio pieno. Non è necessaria una formazione intellettuale.
Il sistema scolastico in Italia è pessimo, università compresa. La scuola è stata demolita sistematicamente.
La formazione in fisioterapia non è nemmeno una facoltà. E’ un passo prima del riformatorio. I ragazzi che scelgono di provare ad entrare a fisioterapia sono pieni di sogni, aspettative e speranze ed escono completamente impreparati ad affrontare “la giungla lavoro” avendo, tra l’altro, basi realmente scientifiche bassissime.
I docenti sono quasi tutti medici, i quali mediamente non hanno la più pallida idea di cosa sia la fisioterapia, mentre i fisioterapisti che hanno una cattedra sono più rari di una rosa nel deserto. Molte strutture sono ruderi fatiscenti.
Si esce laureati in niente: ignari di fisioterapia, ignoranti del mondo.
Poi si comincia a lavorare. Ed è come fare un Master in nefandezze: gli studi e gli ospedali non sono circoli di illuminati. Lì ci si forma, circondati da terapisti manuali, maitlandiani, saharmani, terapisti cranio-sacrali, tecarterapisti, scrocchiatori seriali… però la fisioterapia è scienza.
Altrove.
Le peggio esperienze insegnano, almeno, quello che non vuoi.
E allora noi proviamo a fare il contrario. Un vero impianto intellettuale non è indispensabile per fare il fisioterapista.
Ma se invece lo fosse? O addirittura, lo si rendesse necessario?
Se il curriculum con mille mila corsi non contasse niente, senza uno straccio di formazione culturale? Se tentassimo di individuare quelli bravi non solo dalla preparazione, ma anche da altre doti importanti per una professione sanitaria quali ad esempio l’empatia o il saper ascoltare?
E non venite a dirci che il test d’ingresso serve per selezionare i ragazzi intellettualmente più preparati.