IL BIAS DELL’INTERPRETAZIONE DEI DATI.
La scelta dei trattamenti nella pratica clinica dovrebbe, nei limiti del possibile, essere basata su dati e informazioni ricavate direttamente dalla letteratura scientifica. E proprio qui si cela il rischio del bias dell’interpretazione dei dati.
Questa pratica, però, può nascondere diverse problematiche sia per quanto riguarda la corretta estrazione dei dati dal tipo di studio preso in considerazione che per l’interpretazione degli stessi.
Dato per assodato l’aspetto riguardante la valutazione della qualità di un paper, qualsiasi esso sia, viene affrontato in questo articolo la problematica dell’interpretazione dei dati e delle informazioni ricavate dagli stessi.
Troppo spesso, infatti, si scelgono trattamenti basandosi solo sui dati ricavati dalle conclusioni di un articolo senza approfondire aspetti fondamentali che potrebbero influenzare l’interpretazione e quindi l’utilizzo degli stessi nella pratica clinica.
Sarebbe utile, al fine di possedere una visione più critica delle informazioni di un paper, non limitarsi a leggere abstract e conclusioni, ma valutare ed approfondire aspetti, non scontati, come l’obiettivo ultimo degli autori dello studio o l’omogeneità con il proprio contesto clinico.
Inoltre, i dati ricavati dalle conclusioni di molti trial si dimostrano di scarsa utilità clinica e di difficile interpretazione. Questa problematica deriva soprattutto dalla lontananza e, a volte, netta separazione degli obiettivi della ricerca rispetto ai bisogni della pratica clinica quotidiana.
Di seguito, al fine di esemplificare quanto detto finora, sono presentati due diversi articoli riguardanti la valutazione dell’attivazione muscolare e l’allenamento dei principali muscoli degli arti inferiori.
- Il primo articolo è una recente revisione sistematica in cui hanno confrontato il livello di attivazione muscolare del grande gluteo nei principali esercizi presenti in letteratura. [1]
- In conformità alle raccomandazioni già presenti in letteratura (Macadam e Feser 2019) gli autori hanno classificato gli esercizi in diversi livelli di attivazione:
• Basso: da 0 al 20% MVIC (massima contrazione isometrica volontaria)
• Medio: da 21 a 40% MVIC
• Alto: da 41 a 60% MVIC
• Molto alto: >60% MVIC
Da questa revisione sistematica è emerso che l’esercizio con il più alto grado di attivazione elettromiografica è lo step up e le sue variabili (laterale, diagonal, crossover).
Se ci basassimo, al fine di prescrivere un esercizio per allenare la forza del grande gluteo, solo sui risultati di questa revisione, la nostra scelta ricadrebbe quasi unicamente sullo step up e le sue variabili escludendo molti altri esercizi tra cui lo squat, back squat e full back squat poiché all’EMG hanno registrato i più bassi livelli di attivazione.
Un altro dato importante è rappresentato dalla differenza di attivazione registrata tra il full back squat (Moderate level) e l’hip thrust (Hight level).
Un clinico che volesse allenare alla forza la muscolatura del suo paziente leggendo queste conclusioni, tra i due esercizi, sceglierebbe l’hip thrust.
Sceglierebbe l’hip thrust se non avesse letto questo altro articolo, sempre del 2020, in cui gli autori paragonano gli effetti sull’ipertrofia e sulla forza del back squat rispetto all’hip thrust in donne allenate. [2]
In questo trial le 22 partecipanti sono state divise in due gruppi e hanno eseguito il programma di allenamento assegnatole per 12 settimane.
Il gruppo che ha eseguito il back squat risulta quello che ha avuto maggiori miglioramenti per quanto riguarda l’ipertrofia e forza muscolare del quadricipite e del grande gluteo.
Nonostante l’attivazione muscolare a livello elettromiografico sembra essere di molto maggiore nell’hip thrust che nel back squat, questo studio dimostra che i guadagni di forza e ipertrofia sono maggiori nei soggetti che hanno eseguito il back squat.
La motivazione di questa discrepanza va ricercata in differenti aspetti, alcuni molto complessi e tecnici.
Un limite oggettivo, per esempio, riguarda i limiti della valutazione tramite l’elettromiografia, pratica che comporta diverse variabili difficilmente controllabili: per esempio posizionamento degli elettrodi, elaborazione del segnale, fase di movimento analizzata.
Questo confronto di esempi pratici deve fare riflettere sia il clinico sulla capacità di analizzare, interpretare ed utilizzare nella pratica clinica le informazioni ricavate dagli studi scientifici (anche se di ottima qualità metodologica) che il ricercatore, sulla reale utilità pratica dei dati riassunti nelle conclusioni dei suoi paper.
Bibliografia:
[1] W. Neto (2020). Gluteus maximus activation during common strenght band hypertrophy exercises: a systematic review. Journal of Sport Science and Medicine
[2] M. Barbalho (2020). Back squat Vs. Hip thrust resistance training programs in Well trained women. Sports Med
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